il seminario

Le fonti storiche dicono…

L’area del seminario e del Santuario della Madonna delle Grazie nel catasto di Maria Luigia appare come un’ampia zona caratterizzata da estesi appezzamenti prativi. 

Il santuario è una piccola chiesa attorniata da un fienile verso il lato sud-est e da una casa con orto verso nord-ovest di proprietà dei fratelli Giannelli di Castellonchio. Sull’area di questa casa si svilupperà, nel corso dell’800, l’attuale grande costruzione seminarile. 

A parte questo piccolo nucleo di edifici, il resto della campagna circostante è quasi del tutto priva di costruzioni. Sono solamente visibili a monte di via Evasio Colli, al tempo indicata come “strada vecchia” e sostanzialmente corrispondente all’attuale tracciato, e appena poco fuori paese due costruzioni indicate nel registro delle particelle come “cassine”, ossia cascine. 

Questi piccoli edifici rettangolari, isolati e privi di elementi di servizio abitativo quali orti o pozzi, anche in base alla loro nomenclatura potrebbero essere stati semplici ricoveri di servizio oppure luoghi adibiti alla preparazione dei formaggi. L’ampia presenza di aree prative circostanti a questi fabbricati rende infatti plausibile un loro eventuale utilizzo da parte di pastori.

La cascina a monte di via Colli aveva di fronte una piccola aia e appare affiancata da un fosso. E’ indicata in mappa con il toponimo “La Galera” e apparteneva alla vedova Moretti Maria di Borgo Taro, mentre la cascina posta a nord del Santuario, poco fuori il paese, è situata presso “Il Pianello” e apparteneva a Lorenzo Marchetti di Parma. 

I prati vicino al santuario posti a est della strada appartenevano in parte sempre ai Giannelli e in parte al chirurgo bercetese Francesco Barbutti. Essi sono indicati con il micro-toponimo “prati alla madonna”. L’indicazione gerografica “Il Pianello”, che caratterizza anche l’area attorno al santuario, sottolinea invece la presenza di una superficie semi-pianeggiante pertinente a un grande corpo franoso sui verrà impostata la chiesa.

Le interviste alle persone del paese

Il 29 Aprile siamo andati tutti insieme al Seminario di Berceto, dove abbiamo intervistato Don Giuseppe.

Il Don ci ha spiegato che a Berceto passa la via Francigena, la strada che dalla Francia va fino a Roma, e sin dal Medioevo, grazie a questo sentiero il borgo di Berceto ha iniziato ad ingrandirsi ed è stato costruito un monastero. Il Duomo era il centro di questo monastero.

Esso è stato edificato perché un re longobardo molto importante, Liutprando, aveva bisogno di un luogo che potesse occuparsi dei suoi soldati che passavano in continuazione in tutti i ducati e i suoi possedimenti. Allora aveva fatto creare dei punti di sicurezza lungo la strada e chi transitava di qui poteva dormire al sicuro.

Il paese di Berceto si è sviluppato proprio intorno al monastero ed è stato circondato dalle sue mura di sicurezza, le cui porte venivano chiuse tutte le notti soprattutto per proteggersi dalle invasioni di popoli nemici.

Vista la grande affluenza di pellegrini e persone che transitavano lungo la Via Francigena ad un certo punto ci si rese conto che andava creato un punto di accoglienza sicuro anche fuori dalle mura del paese dove i viandanti potessero trovare un minimo di tranquillità e sicurezza anche con le porte di accesso chiuse. Fu così che questo luogo divenne un convento di frati Agostiniani. Nella metà del 1800 esso venne ingrandito e divenne il Seminario Minore, ovvero un luogo dove si studiava per diventare preti.

Abbiamo inoltre scoperto che ogni prima domenica dopo il 2 di luglio viene celebrata la “Festa del Voto”. Questa è una celebrazione molto importante che ha caratteri sia civili che religiosi ed è molto antica in quanto i cittadini di Berceto, durante la peste del 1630, hanno pubblicamente firmato un Rogito d’Impegno chiedendo alla Madonna di scongiurare il contagio della peste. Visto che la grazia era stata concessa i cittadini di Berceto rinnovano ogni anno il voto e portano la Madonna in processione. 

Sempre legata alla Madonna del Santuario c’è una leggenda riguardo il misterioso dipinto che si trova sopra l’altare. La leggenda racconta che l’immagine della Madonna delle Grazie fu scoperta da alcuni pastori e contadini al Passo della Cisa, proprio sul confine con la Lunigiana. Gli uomini iniziano a discutere per il possesso della bella statua: quelli di Berceto volevano portarla nel loro paese e quelli di Pontremoli in Lunigiana. Per non discutere ulteriormente essi legarono insieme due buoi (uno di Pontremoli e uno di Berceto) e li lasciarono andare senza guida: dove si fossero fermati sarebbe diventato il luogo prescelto dalla Madonna! I due buoi, che non erano mai stati aggiogati insieme, con sicurezza si diressero verso Berceto. Si fermarono presso un roseto, alle porte di Berceto, nello stesso luogo dove fu costruito il Santuario. Il culto per la Madonna delle Grazie si diffuse rapidamente in tutte le vallate e anche la gente di Lunigiana continuava a ritenere la Madonna delle Grazie anche un po ‘ la loro Madonna.

Ecco una rappresentazione un pò fantastica del Seminario di Berceto. La si può trovare all’interno della rara edizione MONUMENTI E MUNIFICENZE DI SUA MAESTA LA PRINCIPESSA IMPERIALE MARIA LUIGIA. La didascalia di questa stampa dice: SEMINARIO DI BERCETO (ANNI 1840-1841)

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